Settimana delle Lingue e della Pace
Settimana delle Lingue e della Pace: 21 settembre (Giornata Internazionale della Pace) – 26 settembre (Giornata Europea delle Lingue)
Ai nostri giorni, il mondo è oppresso da conflitti, spesso armati, e sempre con vittime innocenti: Medio Oriente, Russia/Ucraina e molti altri ancora. Qual è la radice di questi conflitti? Nel 1915, l’iniziatore dell’esperanto, Zamenhof, nel suo messaggio ai diplomatici durante la sanguinosa Prima Guerra Mondiale, vedeva come causa principale delle guerre “la sopravvivenza barbarica dell’antichità precivilizzata, il dominio di una razza sull’altra”. Questo dominio si esprime in molti modi. Uno dei più pericolosi, poiché non viene notato dalla maggior parte delle persone, è il dominio linguistico, che si realizza quando le nazioni più grandi, involontariamente o in maniera deliberata, impongono la loro lingua alle nazioni più piccole. Gli anglofoni, ad esempio, presumono, e talvolta pretendono, che tutti gli altri, che parlano una qualsiasi altra lingua come tedesco, francese o italiano, comunichino con loro in inglese.
Gli individui appartenenti a paesi “potenti” danno per scontato che quelli appartenenti a paesi, regioni e nazioni “meno potenti” comunicheranno con loro nella loro lingua: ciò è ingiusto e può essere evitato solo utilizzando un linguaggio neutro. L’esperanto mira a sostenere le altre lingue e la diversità linguistica e fornisce un “ponte di parole”, dove parlanti di lingue diverse possono incontrarsi su base paritaria. Il suo utilizzo, infatti, può migliorare l’apprendimento delle lingue, aiutando così molte lingue a prosperare. L’esperanto aiuta a portare la pace, perché il suo uso è un primo passo essenziale verso un mondo più civilizzato, un mondo dove il potere non ha automaticamente ragione e dove sono rispettati i diritti di tutte le persone.